Il progetto NuMaTer, frutto di una partnership fra due PMI campane – Res Nova Die e Knowledge for Business – e la Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata, rappresenta un importante sviluppo tecnologico nell’ottica dell’economia circolare. Il progetto, approvato e cofinanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico sul bando PON Horizon 2020, propone tecnologie di avanguardia per il riciclo e il riutilizzo di materiali oggi considerati come scarti, abbinati a nuovi prodotti a matrice organica capaci di conferire loro nuove proprietà e “intelligenza”.
Il progetto si propone di sviluppare un nuovo materiale termoplastico, realizzato a partire da scarti di materiali termoindurenti, quali FRP (Fiber Reinforced Polymers, diffusamente usato per imbarcazioni), EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato) e ABS, disponibili dalla filiera nautica e ittica, e comunemente utilizzati per imballaggi e altri prodotti di largo consumo.
UP-CYCLING
Il progetto si muove su un impianto metodologico definibile come “up-cycling technology”: la tecnologia utilizzata è infatti particolarmente sostenibile dal punto di vista ambientale in quanto non utilizza nuova materia prima e non necessita di grandi quantità di energia; tutti i prodotti accessori, come i solventi, vengono riutilizzati in successivi cicli di lavoro, e lo stesso materiale prodotto, essendo termoplastico, è a sua volta riciclabile. Ma la tecnologia è anche sostenibile dal punto di vista tecnologico, consentendo di ottenere materiali dalle proprietà superiori a quelle dei materiali di partenza.
FINE VITA
Esso inoltre affronta problematiche attualmente di non facile soluzione: è il caso ad esempio del percorso di fine vita delle imbarcazioni, che presenta tuttora elevati costi per lo smaltimento e un enorme impatto ambientale, nonché di prodotti comunemente usati negli stampi e nell’imballaggio, quali il polistirolo espanso.
Il Progetto e le due linee di ricerca e sviluppo
Uno degli aspetti più innovativi del processo è la trasformazione di scarti di materiali di largo uso – ad oggi non riciclabili a meno di processi non sostenibili economicamente e di considerevole impatto ambientale – in un nuovo materiale plastico composito (tecnopolimero termoplastico), riciclabile in continuo e in grado di sostituire altri materiali plastici realizzati con l’utilizzo di nuova materia prima.
A questo si va ad aggiungere la connessione fra la sperimentazione in materia di tecnologie della chimica verde e le tecnologie di progettazione tridimensionale: il secondo filone del progetto, infatti, è legato alla sperimentazione di inchiostri a matrice biologica, che possano essere innestati sui materiali termoplastici prodotti, per conferire loro specifiche caratteristiche e funzioni, quali ad esempio la cattura di polveri sottili ed elementi allergenici, la resistenza a particolari condizioni esterne. Le tecnologie di fabbricazione digitali infatti sono in grado di immettere intelligenza all’interno di oggetti e manufatti attraverso l’incapsulamento di materiale biologico.
La tecnologia proposta, al di là degli aspetti – di per sé imprescindibili – legati alla sostenibilità economica e ambientale del trattamento di scarti di materiali termoindurenti, è finalizzata alla realizzazione di un nuovo materiale a matrice polimerica, con caratteristiche termoplastiche che, oltre ad essere riciclabile in continuo, presenta connotati e funzioni fortemente competitivi con materiali analoghi in commercio. Rispetto a tali prodotti, infatti, il nuovo materiale termoplastico presenta vantaggi in termini di:
Costi
Gli studi preliminari fin qui svolti portano a stimare una riduzione del costo di circa il 50% sui prodotti concorrenti
Possibilità di riutilizzo
Il materiale è riciclabile in più cicli di vita
Impieghi esterni
A differenza dei competitors non tende ad ingiallire per foto ossidazione
Nuove funzioni applicate
L’innesto di materiali biologici è in grado di conferire caratteristiche particolari, come la capacità di microfiltrare l’area da polveri sottili e prevenire forme allergiche
Il tecnocomposito prevede nei suoi sviluppi futuri quindi un’ampia gamma di possibilità di utilizzo e di applicazioni:


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