LEGGE DI BILANCIO 2023 – MISURE IN FAVORE DELLE IMPRESE

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 197 del 2022 recante il “Bilancio di previsione dello stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023 – 2025”.

La legge di Bilancio 2023 prevede un mix di interventi volti a sostenere le imprese, di cui si riporta di seguito un’analisi delle più significative misure.

1. Proroga delle agevolazioni in favore del Mezzogiorno

Sono prorogate al 31 dicembre 2023 una serie di agevolazioni fiscali sugli investimenti al Sud.

Tra queste rientrano:

a) il credito d’imposta per investimenti (acquisto di beni strumentali nuovi, quali macchinari, impianti e attrezzature varie) destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno;

b) il credito d’imposta per investimenti nelle ZES (Zone Economiche Speciali);

c) il credito d’imposta “potenziato” per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;

d) il credito d’imposta per le spese documentate relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia.

 

Inoltre, per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali, nuovi, tecnologicamente avanzati e destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato è riconosciuto un credito d’imposta per gli anni dal 2023 al 2025 pari al:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Il credito d’imposta in questione non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.

 

2. Rifinanziamento dei contratti di sviluppo

Prorogati anche i finanziamenti per i contratti di sviluppo industriale gestiti da INVITALIA.

Vengono stanziati, in particolare:

a) 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale;

b) 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo di attività turistiche.

I beneficiari delle agevolazioni sono le imprese che promuovono e che intendono realizzare i progetti di investimento che compongono il programma di sviluppo.

Le agevolazioni possono prevedere

  • finanziamento agevolato nei limiti del 75% delle spese ammissibili e assistito da garanzie ipotecarie;
  • contributo in conto interessi;
  • contributo in conto impianti;
  • contributo diretto alla spesa;

l’utilizzo delle varie forme di agevolazioni e la loro entità è determinato, nel rispetto della disciplina in materia di aiuti di Stato, nell’ambito della negoziazione e sulla base della tipologia di progetto, della localizzazione dell’iniziativa e della dimensione d’impresa.

 

3. Esonero contributivo per le nuove assunzioni

Nell’ambito della legge di bilancio 2023 è stato rafforzato l’esonero contributivo per i datori di lavoro che entro il 31 dicembre 2023 effettuano assunzioni a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori, quali:

  • percettori del reddito di cittadinanza;
  • giovani al di sotto di 36 anni;
  • donne
    • di almeno 50 anni di età, disoccupate da 12 mesi;
    • di qualunque età ma residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’unione europea, disoccupate da almeno 6 mesi;
    • di qualsiasi età disoccupate da almeno 24 mesi.

Il limite massimo di importo entro cui è riconosciuto l’esonero è pari a 8 mila euro.

Nel caso di percettori del reddito di cittadinanza, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali è previsto per la quota a carico del datore di lavoro e del lavoratore nel limite dell’importo mensile del reddito percepito dal lavoratore e, comunque, non superiore a 780 euro mensili. La durata dell’esonero è pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute, e, comunque, non inferiore a 5 mesi.

Nel caso di assunzioni di giovani e donne, le agevolazioni si applicano anche alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate a far data dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023. L’esonero è previsto per un periodo massimo di 36 mesi (48 nel caso di assunzioni in una sede/unità produttiva in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) ed è ammesso solo per i datori di lavoro che non abbiano licenziato nei 6 mesi precedenti l’assunzione, né procedano, nei nove mesi successivi, a licenziamenti individuali o collettivi di soggetti con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva. L’esonero spetta nella misura del 100% dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro e nel limite massimo di 8 mila euro su base annua.

 



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